Facilitatore: Cosimo Chiffi;

Il gruppo ha avviato la discussione rileggendo e provando a raggruppare e posizionare su mappa le proposte pervenute attraverso il sito web.

Una sola proposta (Energie rinnovabili nella terra di mezzo) ha riguardato l’ambito dell’energia sostenibile suggerendo un metodo alternativo di produzione energetica e utilizzo dei terreni a tali fini, in alternativa al fotovoltaico, attraverso l’agricoltura pittorica (fioriture e semina di piante che producono semi da olii per microcentrali).

Un primo insieme di proposte, riportate nell’elenco in basso, può essere ricondotto all’ambito del miglioramento dei collegamenti tra Lecce e le marine.

  1. Percorsi ciclabili da e per Lecce e per le marine (Enrico Melissano)
  2. POI su Bicitalia nr.6 Ciclovia Adriatica (Enrico Melissano)
  3. Via Vecchia Frigole come strada giardino: case e paesaggi di campagna
  4. Via Vecchia Frigole: ruderi e detrattori
  5. Via Vecchia Frigole… via dalla città
  6. Colleghiamo le marine ai principali terminal (Alessandro Gigante)
  7. Tratto di pista ciclabile Via Vecchia Frigole
  8. Manifatture Knos (Velostazione e Ciclofficina Popolare Knos di Lecce)
  9. Pista di atletica leggera del campo CONI
  10. Trasporto bici sui bus di SGM
  11. Trasformazione linee bus 15 e FR in servizi a domanda
  12. Parcheggi, pulizia e collegamenti con le marine

Vi è stata una sostanziale condivisione circa la necessità di potenziare e migliorare soprattutto i servizi di trasporto pubblico, consentendo anche il trasporto a bordo delle bici (proposta ulteriore a quella già registrata via web da parte di Anna Siviero) e senza dimenticare le necessità degli utenti con disabilità (bus dotati di pedana per carrozzine). Nel periodo invernale le corse potrebbero essere adattate alle specifiche esigenze dei cittadini (bus di comunità) e si potrebbero utilizzare anche mezzi più piccoli (minibus). Il servizio avrebbe bisogno anche di frequenze maggiori nel periodo estivo (ogni 30’ in luogo degli attuali 40’) ed essere facilmente memorizzabile (ad esempio partenze alle 9, 9:30, 10, 10:30, ecc.) I tantissimi turisti che scelgono di soggiornare in centro a Lecce, anche durante i mesi invernali, dovrebbero essere invogliati a recarsi e vivere anche le marine. Questo di fatto già succede e gli stessi turisti, essendo forse più abituati dei leccesi ad utilizzare i mezzi pubblici e se ben informati, trovano utile e comodo l’attuale servizio di trasporto pubblico per San Cataldo. Si tratta quindi di operare alcuni adattamenti del servizio e adeguare i bus per il trasporto di bici e disabili così come di promuovere l’uso dei mezzi pubblici presso i cittadini e i gestori delle strutture ricettive. Questo tipo di azioni possono anche prescindere dalle richieste del bando di rigenerazione (e quindi dai finanziamenti) ed essere operate subito, contribuendo maggiormente a rafforzare la proposta.

La discussione circa i collegamenti ciclabili tra città e marine si è focalizzata sulla necessità di garantire una loro continua cura, manutenzione e tutela (sorveglianza) per evitare tanto che rovi e piante se ne impossessino rendendoli impraticabili quanto l’intollerabile e purtroppo piuttosto comune sversamento illegale di rifiuti. Il caso della pista ciclabile da Lecce a San Cataldo è emblematico di come un’opera infrastrutturale sia abbandonata al suo destino subito dopo la sua realizzazione. Occorre dunque che tutti gli interventi della rigenerazione, in primis quelli legati al sistema della mobilità, contemplino anche modalità di gestione e risorse per la cura delle opere. Altrimenti diventa del tutto inutile realizzarle. Ci si è concentrati anche sul fatto che molti cittadini preferiscono raggiungere le marine in auto o in prospettiva utilizzando il trasporto pubblico, considerando che le distanze diventano piuttosto impegnative per essere percorse in bicicletta dalla città. Concentrare una proposta di intervento sui soli percorsi ciclabili Lecce-marine, tenuto conto della lunghezza complessiva dei tracciati, potrebbe inoltre assorbire molte risorse.

La bici diventa invece un alleato importante per favorire la mobilità all’interno delle aree abitate delle marine ed anche tra le località marine stesse lungo la linea di costa (e quindi prioritariamente rispetto ai collegamenti città-marine).  Sono state quindi analizzate un secondo gruppo di proposte:

  1. Pista ciclabile e pedonale da Torre Rinalda a Frigole (Gaia di Perna)
  2. Percorsi ciclabili lungo i canali della bonifica
  3. Rivalorizzare le ippovie (Tonino Cicolella)
  4. Battello fotovoltaico e imbarcaderi galleggianti per trasporto pubblico via mare
  5. Muoviamoci in bicicletta – bike sharing nelle marine (Alessandro Gigante)

A queste proposte si è aggiunta quella avanzata e dettagliata dalla Pro Loco di Torre Chianca della realizzazione di percorsi pedonali retrodunali riattivando sentieri naturali già esistenti ed inserendo pedane/passerelle in legno per superare e non incidere sulla presenza e sul movimento naturale delle dune stesse. Questo consentirebbe di collegare le molte strade che “a pettine” arrivano fino al mare ma che rendono disagevole muoversi in senso longitudinale (ad esempio, per raggiungere le piazze del centro dalle abitazioni; si è fatto l’esempio del tratto Piazza Paradiso – Bar La Torre a Torre Chianca.

Le proposte convergono in modo ampiamente condiviso verso la creazione di uno o più circuiti di sentieri e percorsi naturali (ippovie, sentieri bonifica, percorsi ciclabili e pedonali) per la messa a sistema/valorizzazione della ruralità e dei vari attrattori (vedi Idume, Bosco di Rauccio, idrovora) anche per essere fruiti durante i mesi invernali/autunnali ad esempio dalle scolaresche. Il tutto senza dimenticare quei tratti che potrebbero assolvere ad una funzione di spostamento interno dalle case alle piazze, servizi, stabilimenti balneari. Un aspetto importante è quello legato alle modalità di realizzazione (recupero, ri-funzionalizzazione, inserimento nel paesaggio) ed alla scelta dei materiali con preferenza per quelli naturali (legno, strade bianche).

Molto apprezzata la proposta di realizzare un sistema di trasporto via mare che oltretutto potrebbe autosostenersi inserendosi nell’ambito dell’offerta complessiva di servizi turistici. Tale previsione è oltretutto prevista dal PPTR della Regione Puglia (Tavola sul Progetto integrato della mobilità dolce). Occorre dunque prevedere un adeguamento o nuova realizzazione dei pontili di attracco dei natanti.

Altre proposte rientrano sempre in questo secondo gruppo ma riguardano più nello specifico interventi di riorganizzazione del sistema della mobilità nell’abitato, contemplando sia interventi puntuali che di viabilità e servizi navetta:

  1. Promenade San Cataldo (Stefano Scillieri)
  2. Arrivo a Frigole: case della riforma e tratto sterrato
  3. Aree di sosta per auto e camper
  4. Area attrezzata camper
  5. Assenza di parcheggi a Spiaggiabella
  6. Parcheggi, pulizia e collegamenti con le marine

La proposta di Stefano e Francesco Scillieri di creazione di una Promenade continua dalla darsena fino ai lidi in zona sud, molto ben dettagliata nella scheda, ha evidenziato come sia del tutto illogico non completare i percorsi ciclopedonali già presenti a San Cataldo, con la zona nord (faro – darsena) e con la pista ciclabile lungo i lidi in territorio di Vernole a sud. Esiste un problema di permeabilità e ricucitura delle zone abitate con la costa attraverso le pinete presenti (vedi figura): alcuni percorsi sono già esistenti ma non vengono mai manutenuti e ripuliti diventando impraticabili e poco sicuri. Su questo bisognerebbe intervenire in modo prioritario.

I parcheggi per le auto andrebbero individuati e concentrati in aree specifiche all’ingresso dei centri e non spalmati lungo tutte le arterie stradali come avviene adesso. Questo renderebbe necessario attivare servizi navetta (peraltro già efficacemente attivati nelle marine di Melendugno) e di bike-sharing per favorire l’intermodalità. Si potrebbero individuare dei terreni incolti e realizzare aree attrezzate per la sosta ombreggiata dei veicoli attraverso nuove alberature e interventi di mitigazione (un esempio interessante è quello realizzato negli anni ‘70 dal paesaggista Pietro Porcinai nel villaggio turistico dei Laghi Alimini).

Infine un accento sul metodo di lavoro circa la selezione degli interventi da candidare: serve principalmente inserire il tutto all’interno di una visione complessiva per la rigenerazione delle marine e verificare impatti e ricadute degli interventi sul sistema della mobilità (ad esempio rispetto al miglioramento dell’accessibilità) ma anche dal punto di vista sociale ed economico (benefici per i cittadini, nuova occupazione e nuove imprese).