La macchia del Pagliarone, è un’area parzialmente coltivata ad ulivo, caratterizzata da radure in cui crescono spontaneamente Corbezzoli (Arbutus unedo) e il Barboncino mediterraneo (Cymbopogon hirtus).
La macchia del Pagliarone, è un’area parzialmente coltivata ad ulivo, caratterizzata da radure in cui crescono spontaneamente Corbezzoli (Arbutus unedo) e il Barboncino mediterraneo (Cymbopogon hirtus). L’area, dichiarata di importanza comunitaria (S.I.C.), è così denominata per la presenza di una grande costruzione a secco nota come “Pagliarone”, un tempo adibita a ricovero del bestiame e che oggi rappresenta un esempio unico di architettura rurale salentina. Nelle vicinanze vi è poi “la Lizza” un bosco di Lecci (Quercus ilex) che si estende per circa 60 ha, il cui nome deriva dall’omonimo casale edificato nel ‘700 poco distante da San Ligorio. Questa area è importante nel quadro di una possibile strategia di rigenerazione perché anch’essa si affaccia lungo l’ipotetico Raggio Verde di Via Vecchia Frigole e potrebbe essere luogo di sosta lungo la ciclovia per una visita al bosco con un percorso didattico-educativo dentro la macchia mediterranea.